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VAGINISMO



Dal "libro della vagina" di NINA BROCHMANN (1987) ELLEN STØKKEN DAHL

Questo termine si usa per le donne che, involontariamente, tendono o contraggono i muscoli pelvici che circondano l’apertura vaginale di solito perché temono la penetrazione, sia sessuale sia nell’ambito di una visita ginecologica, perché soffrono o si aspettano dolore o fastidio.

In altre parole, il vaginismo è un’affezione che complica i rapporti sessuali, l’uso del tampone e le esplorazioni mediche. Alcuni considerano il vaginismo come uno spasmo muscolare involontario che stringe la vagina. Tuttavia, i ricercatori che si avvalgono di strumenti capaci di misurare l’attività muscolare non hanno trovato prove evidenti di questi “spasmi muscolari” nelle donne con vaginismo, e tra gli specialisti non c’è consenso su quali muscoli esattamente sarebbero coinvolti nel disturbo.

Spesso le diagnosi di vestibolodinia ( più in generale vulvodinia) e vaginismo si confondono perché è difficile dire se queste due diagnosi siano le facce di una stessa malattia o se si tratti di due condizioni distinte che spesso appaiono insieme.

Anche la cura del vaginismo è molto simile a quella della vulvodinia: dopo un'attenta analisi del caso e una valutazione accurata della muscolatura pelvica si utilizzano manipolazioni, esercizi di attivazione selettiva e percezione del perineo, esercizi di stretching, ausili di diversa tipologia che fungono da dilatatori, da inserire in vagina per poi aumentarne gradualmente la grandezza, inoltre si utilizzano creme antidolorifiche o lenitive, si eseguono massaggi vaginali con la supervisione del ginecologo, sessuologo o del fisioterapista.

Sia il vaginismo che la vulvodinia sono condizioni gravemente invalidanti, con forti ripercussioni sulla gioia di vivere e sulla vita sessuale della paziente. Per molte donne,

finché dura la malattia, una vita sessuale normale diventa improponibile e un’eventuale relazione può vacillare o andare a fondo. Tante donne cadono in preda all’angoscia e temono di non avere più né un amore né dei figli, e di restare sole per sempre. Si sentono inadeguate.

Bisogna affermare che la maggior parte di queste donne migliora col tempo e, benché la vulvodinia sia spesso una condizione cronica di lungo decorso, molte tornano del tutto sane con una vita sessuale e di relazione piena e serena

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